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Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

Controfattuale (19 a-c)

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Meno male che quella volta Berlusconi, stanco dell'ennesima insinuazione giornalistica a sfondo sessuale nei suoi confronti, si affrettò a chiarire, una volta per tutte, quello che la stampa italiana aveva da sempre male interpretato delle sue dichiarazioni. L'ultima in ordine di tempo, ad esempio, era stata la battuta rivolta ai giocatori del Monza in tenuta d'allenamento, a cui però era stato promesso un "pullman di noie" nel caso non avessero conquistato la salvezza - tipica metafora meneghina dei tardi anni '50. Ancora, la barzelletta su Rosy Bindi giocava sulla sua somiglianza con "Padre Pio", mica altro, e la nipote di Mubarak, quella non era mai esistita: si trattava, tutt'al più, di un riferimento cifrato all'amico Obama. Ma come uscire dal tunnel delle incomprensioni, se il ruolo che ti tocca recitare nel teatro della vita è quello della vittima sacrificale? Una possibile risposta non può essere affrontata nello spazio limitato di qu

Controfattuale (18 a-c)

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Meno male che Timothée Chalamet, fresco di conversione al mormonesimo e riscopertosi sostenitore di ferro della sezione NRI di Salt Lake City, decise di interrompere di punto in bianco la sua collaborazione con Luca Guadagnino, che nell'arco di cinquantadue anni gli aveva fatto interpretare, rispettivamente, l'adolescente italiano gay, il cannibale forse bisex, il panettiere transgender, il sindaco afroamericano, il rifugiato gay, il segretario del PD gay, l'unico RTDA gay dell'Università di Palermo e Cristina Campo, che un po' gay lo era anche lei. Distrutto psicologicamente dall'abbandono, Guadagnino provò a rimediare nell'unico modo che conosceva, dirigendo cioè un nuovo videoclip per Paola e Chiara: che però erano morte, rispettivamente, da diciannove e ventidue anni, assieme a tutto il pop italiano degli anni '90. Fu questo l'inizio della fine per il povero Guadagnino, che molti mesi dopo, raggiunto da un mandato di cattura internazionale per il

Controfattuale (17 a-c)

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  Meno male che Giuseppe Conte, chiamato a formare la settima squadra di governo diversa in due mesi, questa volta con l'appoggio esterno del Partito Repubblicano, del Popolo della Famiglia e di Italexit, decise di rinunciare in partenza all'impresa impossibile e rimise il mandato nelle mani del Presidente della Repubblica Corrado Augias, che senza perdere tempo convocò il dirigente superiore della Polizia di Stato Nunzia Ciardi (già in passato affidabilissima servitrice dello stato, specializzata nell'identificare e combattere reati legati alla pedopornografia) e le intimò di formare un governissimo di unità internazionale, così ampio da ricomprendere membri del Mossad, del gabinetto reale del Bhutan e, naturalmente, del consiglio di amministrazione di Amazon. Il governo Ciardi sarebbe rimasto in carica per quarantacinque anni, sette mesi e ventisei giorni, venendo costretto alle dimissioni solo quando lo stesso Conte, divenuto nel mentre un guerrigliero venezuelano, si re