Controfattuale (14 a-c)

Meno male che, comodamente seduto a tavola per la colazione corroborante che si era concesso in vista della marcia su Roma, fra un panino fragrante di grano autoctono italiano e un sorso del succo di lunga vita spremuto direttamente dalle arance della Thelema crowleyiana, l'occhio del futuro Duce cadde sul paginone del Corriere della Sera che riportava l'oroscopo di Paolo Fox. Con la lungimiranza tipica dei grandi personaggi mossi dallo spirito hegeliano della Storia, quel giorno Fox si era avventurato in una dettagliatissima ricostruzione del ciclo zodiacale dei successivi cent'anni, vale a dire, una descrizione accurata dei successivi 37000 giorni che, moltiplicati a loro volta per tredici (perché Fox, da bravo pignolo, ci aveva infilato dentro anche Ofiuco), toccava la ragguardevole cifra dei 500000 singoli profili zodiacali. Insomma, non è affatto vero quel che si tramanda nella storiografia, e cioè che Mussolini non prese direttamente parte alla marcia come misura preventiva contro possibili ritorsioni dello stato liberale: era solo rimasto bloccato a leggere i quadri astrologici. Non è noto se avesse trattenuto almeno qualcosa di quanto letto: fu catturato e fucilato dai partigiani venticinque anni dopo, mentre era ancora in quella posizione.

Meno male che Laura Boldrini, con la sua coraggiosa denuncia del patriarcato interiorizzato del partito neofascista di governo, si candidò immediatamente come guida spirituale di quella Quinta Internazionale che avrebbe finalmente dovuto realizzare il progetto di rendere l'umanità una e socialista. Successe tutto in un attimo, così rapidamente che si fa quasi fatica a rievocare gli eventi in ordine: il tentativo di golpe da parte dei generali ultraconservatori venne scoperto in tempo dalle efficienti spie della resistenza arcobaleno, che immediatamente si riorganizzò e affondò il colpo con una sortita performativa ripresa in tempo reale su TikTok, un atto sovversivo che colse del tutto di sorpresa l'apparato statale. A poco servì l'ultimo colpo di coda della legislatura meloniana di accaparrarsi le simpatie del ceto popolare, innalzando il tetto al contante a tre milioni di euro: nella nuova società paritaria anche il denaro fisico aveva perso il suo valore simbolico. Si profilava l'alba di una stagione politica che l'Italia aveva ampiamente dimostrato di meritare: i germi di quel laboratorio foureriano che avrebbe poi dato vita al governo Berlusconi XXIII.

Meno male che, all'apice del conflitto armato tra Russia e Ucraina, Gianni Riotta ebbe un'intuizione vincente: proporre alle due parti una tregua a tempo legata al numero di dipinti imbrattabili con uno speciale purè di patate marroni provenienti dalla Galizia (se quella slava o quella iberica, lo decideranno le ascoltatrici). Ora, non crescendo in Galizia altro se non patate marroni, ed essendo innumerevoli le collezioni d'arte sparse in giro per il globo terracqueo, capirete perché il cessate il fuoco, accolto inizialmente con scetticismo, si sia nel frattempo trasformato in un vero e proprio status quo. Nel mezzo rimane tuttavia un grosso problema, ed è proprio Gianni Riotta, una categoria dello spirito umano per cui ci si dovrebbe augurare di nascere e morire materialisti. Memento imperituro: mai essere un Gianni Riotta se si può essere, o almeno aspirare ad essere, un Jeff Parker. 

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