Controfattuale (1 a-c)
- Meno male che la Germania non ha perso la Seconda guerra mondiale. Ce la siamo vista davvero brutta ad un certo punto, e tutto perché pensavamo che i comunisti mangiassero i bambini, quando invece ce li hanno schierati tutti al fronte. Pensate solo all'orrore se avessero davvero vinto gli Alleati: la gente in fila per darci dei brutti e dei cattivi ai processi pubblici, la rottura di coglioni di doversi scegliere un nome latineggiante (sperando non l'avesse già preso un luchador), addirittura l'umiliazione di farci dileggiare da un Benigni. Per fortuna ora è tutto alle spalle e possiamo tornare ad occuparci di cose serie. La parola passa al ministro della razionalizzazione genetica, Frau Emma Bonino.
- Meno male che quella domenica notte di cinquantadue anni fa Pino Saulo si trovava nello stesso night club di Singapore in cui i Velvet Underground tennero il loro ultimo concerto, prima di essere arrestati e condannati a morte per decapitazione secondo l'implacabile legge della sharīʿa. Pino però può recitare ancora oggi a memoria la scaletta suonata su quel palco, e per fortuna: è la nostra unica occasione di ricostruire la struttura di dischi perduti come Trout Mask Replica o Loveless. Non c'è che dire: senza Nico non c'è Blanco. Parola di Francesco Amadori.
- Meno male che quella volta Annuška si è fermata a osservare i prodotti sugli scaffali per più di una manciata di secondi. L'olio d'oliva è certamente più caro, specialmente adesso che la Xylella ha preso d'assalto la Siberia, ma la sua maggiore viscosità e il carattere deciso e rotondo certo non possono paragonarsi alla volgare sdrucciolevolezza dell'olio di semi. E così anche oggi Berlioz è salvo. Mi ricorda di quella volta che sono andato in vacanza a Siviglia e ci sono rimasto due settimane in più, tanto era bella: un peccato di gola, certo, che mi ha però permesso di scampare alla famigerata variante Qoppa (Ϙ), la più temuta dagli juventini, che in due settimane ha fatto circa due milioni di morti. Morale della favola: non mettetevi a parlare con gli sconosciuti.
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