Zeugma n° 19
C'è una domanda che mi sono posto spesso in questi ultimi anni di merda e che ha a che fare con il sottile discrimine tra veridicità e autosuggestione, tra il credere ostinatamente in qualcosa che si sa non essere vero (o, perlomeno, non nel modo in cui viene raccontato) e l'ignorare coscientemente qualcos'altro che non rientra nei propri orizzonti di senso. Ad esempio, quando Salvini arriva al suo undicesimo comizio di giornata e per la seicentesima volta intona lo stesso peana sulle quote latte e sull'invasione, è forse perché ci crede veramente, perché non gliene frega niente ma sa perfettamente che chi lo ascolta ci crede o ha deciso di crederci nonostante tutto, oppure perché lui stesso ha deciso di crederci contro ogni evidenza? C'è un passaggio di Testamento , noto brano di Franco Battiato, che riformulato suona grossomodo così: della vita mi mancherà persino il caratteristico odore che prende l'urina dopo aver mangiato gli asparagi. È crederci veramente,