Zeugma n° 11
C'è un colore, in natura, che da sempre viene associato a una duplice metafora dalla polarità opposta: per un verde speranza (ancora una volta, non il ministro ) o un semaforo verde che evoca lande di opportunità tutte da cogliere si rischia di diventare verdi dall'invidia, di finire corrosi da un'acrimonia verde bile e, rimuginando in solitaria un risentimento dietro l'altro, di concludere infine i propri giorni al verde. Verde è il colore per eccellenza del "soldo", quello che conta: il bigliettone sonante, non la monetina a fondo perduto. E a tal proposito: c'è una villa in cui il verde dollaro è impresso in ogni centimetro cubo, in maniera sfacciata ed impudente, classista ed arrogante. C'è una festa sontuosa organizzata in questa villa, una celebrazione in cui il gotha del potere occulto e dominante itera alla luce del sole il proprio privilegiato status quo . Questo finché, in un attimo di distrazione, un altro verde non comincia a zampillare, in