Controfattuale (9 a-c)
Meno male che quella volta Alessandro Orsini, incontrando in uno studio televisivo in rovina il fuggitivo David Parenzo, prima di ordinare l'attacco termonucleare che ne avrebbe messo fine all'esistenza incrociò lo sguardo impaurito e in una certa misura stupefatto di quello che una volta era stato uno degli anchormen di punta della fallita rivoluzione liberal ordinata dall'imperatore dei sette mari Cairo (non egiziano, a dispetto del nome). In fondo, il motivo per cui Orsini si trovava dov'era e Parenzo fuggiva dal mondo si poteva riassumere in un semplice concetto d'icastica potenza: era Orsini, e non Parenzo, a sapere e raccontare le cose che gli altri, in quanto altri, non avrebbero mai detto. Era Orsini, e non Parenzo, a detenere le chiavi di un universo i cui misteri non sarebbero mai potuti essere penetrati in profondità dai lacchè del pensiero unico. E poi, insomma, prendete Orsini e Parenzo e metteteli vicini: un paragone piuttosto impari, non trovate anche