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Visualizzazione dei post da luglio, 2020

We Insist!, ep. 6

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Con la morte di Ennio Morricone non abbiamo perso solo uno dei nomi italiani più famosi all'estero, il miglior artigiano di sempre della nobile arte della soundtrack e la firma di alcune delle migliori pagine della nostra musica leggera, ma anche, e soprattutto, uno dei compositori italiani (se non il compositore per eccellenza) migliori del XX secolo, a livello nazionale e internazionale. La perdita è immensa, così come è immensa la discografia del maestro. Anche se la responsabilità era grande e la scelta finale, come tutte le scelte, inevitabilmente parziale e soggettiva, ho avuto l'onore di curare per i compagni di Seize the time la sesta puntata di We Insist!, podcast settimanale resistente per l'occasione intitolato L'altro Ennio. Morricone, lo stesso e incentrato, come da titolo, su un lato della produzione morriconiana meno conosciuto ed accessibile al grande pubblico. Venti tracce suddivise, per comodità, in otto macroaree tematiche, che coprono

Trenodia nichilista

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Non è un mistero che le ultradestre di governo, da Trump a Bolsonaro, si siano assicurate l’elezione potendo contare sul capiente bacino elettorale degli evangelici , gente lesta e sveglia già finita nel mirino di certa documentaristica degli anni passati (penso qui a materiali come Jesus Camp ). In Brasile, ad esempio, gli evangelici pensano, a ragione, che il coronavirus sia opera del demonio e passano le proprie giornate ideando nuovi metodi per evadere le tasse e convertire le poche manciate di indios che ancora non sono morti per disastri ecologici o naturali. A ciascuno il suo, come direbbero gli ultras dell’Hellas , e per chi abbraccia un’affettività fluida c’è sempre il rovescio della medaglia di chi si riconosce nelle categorie vetero- e neopentecostali, battiste e presbiteriane. Immaginate quindi l’immenso sconcerto di quella vecchia elettrice di Bolsonaro che, un mese fa, di fronte al palazzo presidenziale di Brasilia, avendo chiesto al presidente una parola di confo

Così vicino, così lontano

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Cominciamo da un paio di definizioni. Rimorso: un'emozione sperimentata da chi ritiene di aver tenuto azioni o comportamenti contrari al proprio codice morale. Rimpianto: ricordo nostalgico e dolente di persone o cose perdute, o di occasioni mancate. Questa nota terminologica è stata sollecitata da una discussione avuta gli scorsi giorni con il conte Fourteen e l'ingegner Fantin: è più doloroso il rimorso per non aver mai vissuto qualcosa che si ritiene valesse la pena vivere o il rimpianto che deriva dal ricordo di eventi, situazioni, stati, sensazioni una volta esperiti e ora lontani nel tempo e nello spazio, per sempre perduti? Sono due dolori diversi, diversamente laceranti. Il rimorso (in questo specifico caso, di qualcosa che doveva essere ma non è stato) è un dolore esistenziale: il dolore delle infinite potenzialità inespresse che smettono di essere nell'istante in cui vengono arbitrariamente scartate in favore di alcune loro concorrenti. Il rimpianto è, invece